Presso la suggestiva location dell’Anfiteatro Romano di Alba Fucens, alle pendici del monte Velino in Abruzzo, ha debuttato “Con le ali della libertà”, per la strabiliante regia di Alessandro Martorelli. Lo spettacolo è stato egregiamente riadattato dallo stesso regista a partire dal celeberrimo romanzo di Stephen King: “Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank”. Cullato da una piacevole brezza estiva, sormontato da un cielo intarsiato di stelle, il pubblico è stato catapultato in una storia travolgente e commovente, carica di pathos e di realismo. Un banchiere, condannato a scontare un ergastolo per un crimine che non ha commesso, incontra un galeotto procura-oggetti e gli fa una richiesta che alle sue orecchie suona assai bizzarra: un martelletto per minerali che gli sarebbe servito a proseguire il suo hobby, ossia la ricerca e lo studio dei minerali. Quest’ultimo, seppure scettico, acconsente e glielo fa avere. Da qui in avanti si innescheranno una serie di meccanismi, che si susseguono con studiata fluidità fino all’inatteso, nonché geniale, epilogo. Magistrale è stata l’interpretazione degli attori: Alessandro Martorelli e Antonio Pellegrinini, perfettamente calati nei panni dell’imprevedibile banchiere e dello scaltro procura-oggetti,  e Alessandro Scafati che, con una strabiliante carica emotiva e un’indiscussa preparazione artistica, ha saputo interpretare ruoli tanto complessi e diversi tra loro. Un bel dieci e lode va alla scenografia, essenziale ed evocativa al tempo stesso, magistralmente curata da Mardin Nazad ed Edoardo Gaudieri, e alla raffinata scelta delle musiche, ad opera di Emilia di Pasquale. Uno spettacolo ricco e variegato, profondo e divertente, che chiama il pubblico a riflettere sull’affinità tra il carcere di Shawshank e la condizione umana, nonché sulla possibilità, sempre e comunque, di dispiegare le proprie ali per volare verso la libertà.

 

Vanessa Carnevale

 

 

Serata particolarmente accattivante, dove due  grandi protagonisti John Hackett al  flauto e Marco Lo Muscio al pianoforte  hanno eseguito squisitamente  le musiche di C. W. Gluck,  G. P. Telemann,  J. S. Bach, G. Ligeti, C. Debussy, J Hackett, S, Hackett, Genesis  King Crimson e dello stesso Marco Lo Muscio; una supremazia di suoni che  ha avvolto magicamente la Sala della Immacolata in Roma, dove Il suono del rock progressivo dei Genesis si è amalgamato ottimamente con il fluido sonoro del repertorio classico, generando un unicum musicale di grande interesse, un vero fiore all’occhiello per la CAMERA MUSICALE ROMANA che non dimenticheremo per lungo tempo.

Dei due musicisti è doveroso ricordare che JOHN HACKETT è famoso per la qualità esecutiva del suo flauto, essendo egli uno dei pochi al mondo a suonare il  flauto verticale,  il suo apporto professionale vanta la collaborazione attiva con Ian McDonald (King Crimson) e Ian Anderson (Jethro Tull); flautista, chitarrista, cantante e compositore, John ha lavorato spesso con suo fratello Steve Hackett, chitarrista dei Genesis.  

 MARCO LO MUSCIO, organista, pianista e compositore vanta  al suo attivo collaborazioni con Kevin Bowyer, David Jackson, David Cross, John e Steve Hackett (Genesis). Le sue composizioni sono state eseguite in tutto il mondo ricevendo commissioni da l’università di Harvard ed altri importantissimi organismi internazionali.

Ottima l’organizzazione della Camera Musicale Romana, con suggestivi interventi poetico letterari della direttrice (e organizzatrice) Elvira Maria Iannuzzi.

 Giacomo Piccoli

 

1- Quale evento, persona o situazione ti ha fatto accostare per la prima volta al mondo del Teatro? 

Eh, bella domanda: io ho iniziato a studiare teatro a 14 anni, ormai una vita fa, e in realtà più che suggerimenti “esterni“ erano abitudini “interne”: mi piaceva sin da piccolina giocare falsando le voci delle bambole, interpretando ruoli e cambiano i vestitini di continuo!

 Non so ma da che ricordo io ho sempre “recitato”.  Poi mi piaceva tanto Marcel Marceau.. quello sì. Sin da quando ero piccolissima...Tantissimo.“

2- Qual è il personaggio e il ruolo che ti sei divertita maggiormente a interpretare?

Uh capirai ne ho interpretati tanti.

Sicuramente uno in particolare: a 20 anni circa, Iago dell’Otello in chiave femminile per uno spettacolo dedicato a Shakespeare! Ho sempre adorato i ruoli maschili

ne ho fatti di continuo sono un ottimo allenamento teatrale per una “donna” che fa teatro.

 3- Il Teatro Trastevere è una piccola perla nel cuore di Roma e riveste un ruolo di grande importanza nella vita di uno dei quartieri più caratteristici della capitale.  Prendersi cura e gestire una realtà del genere è una professione o una scelta di vita?

 È una scelta d’AMORE: indi per cui vita-professione-affetti sono tutti un minimo “dedicati alla causa”: ci vuole Amore anche solo per accogliere due spettatori! Ci vuole amore anche solo per prendersene cura a livello estetico, pulirlo, accudirlo, arredarlo, renderlo accogliente. È una seconda casa: ci vuole Amore.

Soprattutto. Tanto Amore.

4- Qual è stata l’esperienza più significativa della tua carriera artistica?

Sicuramente la svolta “dadaista” che ha cambiato la mia Visione Artistica un paio di anni fa. Ho iniziato un percorso formativo dedicato al teatro d’avanguardia del ‘900 con la Compagnia Hangar Duchamp, nata e cresciuta insieme, che è ormai quasi una seconda famiglia per me, e qui ho capito davvero che anche la mia prospettiva esistenziale doveva mutare. E così è stato. Quando il Teatro apporta un cambiamento esistenziale....ecco, “l’esperienza artistica” diventa “significativa”.

5- Quali sono le  principali difficoltà che si incontrano in ambito teatrale?

 Ma come in tutti i mestieri le difficoltà sono legate spesso ai compensi, all’impegno non quantificato a livello economico, ad orari strampalati e non regolari non contabilizzati: insomma il problema economico è forte e presente, e a questo si aggiungono quelli emotivi quale la perenne e non sana competizione, spesso la diffusa “non meritocrazia”, la costante frustrazione...ma sono abituata a considerare l’attività artistica come fosse una bancaria o scolastica o commerciale. I problemi sono gli stessi per tutti i lavoratori. Da sempre.

6- Il lockdown ha arrestato per qualche tempo lo svolgersi degli spettacoli teatrali. Come ha reagito il pubblico alla riapertura?

Con grande entusiasmo e passione: nella nostra breve riapertura  il pubblico è stato numeroso e caloroso, presente e soddisfatto.La mancanza di Libertà ha creato voglia di Creatività, che poi fondamentalmente, perdona il gioco di parole, è essa stessa Libertà.

7- Quali sono le figure che maggiormente suscitano, o hanno suscitato, la tua curiosità artistica?

Le figure che tengo sempre presenti e che non smettono mai di incuriosirmi quando lavoro sono poche, datate, e curiose:

TristanTzara, autore del Manifesto Dadaista, Eleonora Duse, interprete assoluta del nostro ‘900, Pina Bausch...immensa ed eterna.

Oggi anche tutto ció che di artistico proviene dal nord Europa, soprattutto Germania e Islanda! Sono geniali!

Grande fonte di ispirazione.

8- Qual è il tuo rapporto con il palcoscenico?

Conflittuale.Da sempre

Passionale. Da sempre.

Come in tutte le più belle Stori

 d’Amore, lo odio e lo amo.

Niente altro da aggiungere.

9- Potendo scegliere, in quale epoca storica ti piacerebbe vivere?

Questa è la domanda per me: ovviamente tra gli anni 20 e 30! Adoro il teatro d’avanguardia, la mia attrice preferita è Marlene Dietrich, e casa mia è il regno di Amedeo Modigliani!

Adoro il caschetto!

Adoro Coco Chanel!

Più di così.

10- Che consiglio ti senti di dare a chi decide di approcciare alla carriera teatrale

Uno solo:

STUDIARE STUDIARESTUDIARE

Il Teatro è un mestiere, e come tale ci si deve preparare!

Un medico entrerebbe in sala operatoria se non sapesse tenere in mano un bisturi? NO.

Un attore potrebbe salire su un palcoscenico, o qualunque altro “luogo sacro teatrale”, senza saper gestire corpo e voce?

NO.

Studiare, punto, e amare il proprio lavoro. Sempre.

 

LA STORIA DEL TEATRO IVELISE NON SI FERMA. LO STORICO TEATRO ROMANO RIAPRE I BATTENTI NON SOLO AL PUBBLICO MA AD UNA NUOVA CONCEZIONE DI INTRATTENIMENTO

Lo storico Teatro Ivelise ha chiuso i battenti la sera del 2 marzo del 2020 ancor prima degli altri teatri italiani, seguendo immediatamente la direttiva nazionale rivolta alle scuole, sospendendo il programma didattico in corso.

L’interesse nel tutelare i propri soci, gli allievi, lo staff e il prossimo, in un periodo storico di emergenza che ci ha colto all’improvviso a causa del Covid – 19, per la Direzione è stata la priorità. “Restare a casa” non ha significato fermarsi ma evolversi.

Grazie alla collaborazione degli insegnati e degli allievi il programma didattico dei corsi è stato portato avanti su piattaforme online, senza escludere discipline basate prettamente sul movimento scenico, come danza del ventre e burlesque. Passare dalle lezioni in sede a lezioni online ha imposto delle varianti ai programmi didattici chesi sono rivelate un valore aggiunto: allievi e docenti hanno sperimentato nuove vie di comunicazione, nuovi metodi di studio e di confronto superando limiti mai immaginati prima.

L’importante per lo staff è stato non “fermarsi” e “non rinunciare” agli obiettivi prefissati per ogni singolo corso.

In alternativa alla performance live di fine corso con pubblico presente, oggi, gli allievi del Teatro Ivelise stanno realizzando format alternativi: alcuni sono impegnati nella produzione di cortometraggi scritti appositamente per loro, ambientati nella fase 1 del Covid 19, con riprese video effettuate attraverso la webcam; altri stanno preparando eventi in streaming come spettacoli teatrali e Radio Dramma.

I lavori di fine corso saranno fruibili sul nostro sito web e sui nostri social media.

Questa esperienza ha aperto una nuova strada per la didattica che lo staff del teatro ha stabilito di portare avanti, anche in seguito alla fase 2, con l’avvio di corsi online che supereranno il confine del territorio capitolino, espandendosi in tutta Italia.

In merito alla stagione teatrale la sospensione del cartellone è concepita dallo staff e dagli artisti coinvolti più come una posticipazione delle rappresentazioni programmate.

Sperimenteremo anche per gli spettacoli lo streaming, in attesa di poter accogliere il 100% del pubblico che può ospitare il teatro.

L’Ivelise ripone fiducia nel futuro prossimo assumendo un atteggiamento propositivo e trasformando questa esperienza in “evoluzione”.

TEATRO IVELISE- Via Capo d'Africa, 8/12,  Roma

 

 

 

Al Teatro Trastevere di Roma si torna a respirare un’abbondante boccata d’aria, satura di cultura ed entusiasmo per la riapertura, con il grande debutto, dal 2 al 3 Luglio, di Un Tramezzino Tautologico, per la strabiliante regia, nonché la strepitosa interpretazione, di Mauro Tiberi.

Una commedia a dir poco geniale, che rivela una drammaticità studiata a regola d’arte. Lo spettatore viene catapultato nel magma di pensieri, paure e ricordi confusi che gorgoglia nella mente del protagonista: una persona complessa e sofferente, inabissata nei meandri di una depressione che ormai appare totalizzante.

Il dinamismo narrativo intrinseco della rappresentazione è tale da far dimenticare allo spettatore di trovarsi di fronte a un monologo: ci si sente a poco a poco irretiti in una trama narrativa solo apparentemente sconnessa, specchio di un’accurata e profonda analisi dell’animo umano.

La rappresentazione è satura di riferimenti letterari, metafore, contrasti, ironia e allusioni tutt’altro che velate. Un Tramezzino Tautologico è un piccolo-grande capolavoro, catartico e pungente, in grado certamente di soddisfare le aspettative del pubblico più esigente.

 Vanessa Carnevale

 

Dopo aver mollato Fabrizio Corona , ZOE CRISTOFOLI scuote il suo pubblico con un nuovo interessante video per la regia della poliedrica Yuli Del Rey

UICS/eventi cultura“ABBRACCIAMOCI ADESSO Lybo feat Zoe Cristofoli”

 

Regia video: Yuli del Rey,

 

Società cubawork Milano - Uff.Stampa ALIENO  a cura di Anna Lisa  Zitti

 

Periscope event/Milano/Produzione etichetta ALIENO - Società cubawork

 

www.cubawork.it

 

Arcolaio service/infoarcolaio@yahoo.com

 

 

 

Un ottima fluidità timbrica in una perfetta sincronia percettiva ha contraddistinto il concerto “UN MUSICISTA AL CENTRO DELLLA STORIA”  proposto dal pianista partenopeo  GIOVANNI AULETTA, regalandoci non semplicemente una riproduzione di suoni ma un’immersione totale nello stato creativo del grande  compositore  tedesco  Ludwig van Beethoven, con una  stupenda  interpretazione pianistica dei brani: Sonata per pianoforte op. 13 in do minore “Patetica” /Sonata op. 81° in Mi bemolle Maggiore “Les Adieux” / Sonata op.110 in La bemolle Maggiore, che  il musicista napoletano ha saputo eseguire  con estrema correttezza stilistica alla CAMERA MUSICALE ROMANA presso il Gonfalone in Roma, ha quindi visto protagonista assoluto questo particolare raffinato pianista,  che ha saputo letteralmente ipnotizzare il folto pubblico presente,  venuto per far  merito hai 250anni  dalla nascita di Ludwig van Beethoven, rispondendo  con grande entusiasmo allo svolgersi delle esecuzioni, che ci hanno  restituito un giovane Beethoven, già angosciato dalle problematiche dell’udito e ripubblicando nella brochure  di presentazione il “Testamento di  Heiligenstadt“ quasi a ricordarci l’anima pura e sofferente di un grande status mentale  che se pur giovane  già soffriva di gotta, reumatismi, cirrosi e sordità! Ma che ciò nonostante scriverà a Goethe “La musica è il vincolo che unisce la vita dello spirito alla vita dei sensi, ed è l’unico immateriale accesso al mondo superiore della conoscenza”.

 

Giacomo Piccoli

 

L'origine degli Acta Diurna è attribuita a Giulio Cesare, che per primo dispose la tenuta e la pubblicazione degli Atti del popolo a cura di pubblici ufficiali (59 a.C.). Gli Acta erano stilati  ed esposti in luogo pubblico su una tavola imbiancata. Primo giornale della storia

 

 

La Evolution Dance Theater è una fusione innovativa ed emozionante di danza, arte, acrobazia, magia e illusione. 

 

Negli ultimi anni presenta spettacoli che hanno affascinato e ipnotizzato il pubblico di tutta Italia e non solo. Approda infatti anche all'estero con grandissimo successo in Paesi quali Brasile, Colombia, Israele, Grecia, Hong Kong, Macao, Cina, Germania, Svizzera, Spagna, Shanghai, Pechino e molti altri. 

 

Fanno parte del repertorio della compagnia gli spettacoli FIREFLY, ELECTRICITY, BLACK & LIGHT, NIGHT GARDEN.

 

Fondata dall'artista americano, Anthony Heinl, con sede a Roma Italia, Evolution Dance Theater è dedicato alla creazione di tecniche nuove e innovative per il palcoscenico, usando un eccitante mix di scienza e arte per creare un'esperienza unica. 

 

Nadessja Casavecchia

 

co-director eVolution dance theater

 


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